Da 150 anni i Passionisti alla SCALA SANTACon la Costituzione Apostolica INTER PLURIMA TEMPLA del 24 febbraio 1854, il Papa Pio IX non solo definiva l'intrigato problema giuridico-amministrativo del Santuario e della Cappella del Sancta Sanctorum, oggetto di polemiche prolungatesi per secoli, ma affidava la custodia e la proprietà del convento ai Passionisti.
Non
fu un percorso facile quello seguito da Papa Mastai per risolvere la
questione relativa alla responsabilità per i lavori di manutenzione e
di rendite del Santuario tra le varie congregazioni che lo gestivano
perché ognuno di questi organismi contestava all'altro l'onore della
manutenzione del grande complesso edilizio. Il Papa prese
personalmente a cuore la questione incaricando l'architetto Giovanni
Azzurri di progettare sia il restauro che la costruzione della
residenza di chi avesse assunto la custodia del Santuario. Pio IX dette
la notizia della sua decisione con la Costituzione Apostolica DECET
ROMANUM PONTEFICEM il 13 giugno 1853. Il 28 settembre 1853 i
Passionisti fecero il loro ingresso nel convento e nel Santuario
affidato a loro "in perpetuum" come scrisse di suo pugno Pio IX.
Entrando da Piazza S. Giovanni in Laterano si rimane colpiti dalla diversità che presenta il Santuario della Scala Santa
in confronto agli altri luoghi di culto. Non una chiesa con delle
navate da percorrere ma una grande scalinata salita ininterrottamente
da migliaia di persone. Il rito raggiunge il suo culmine nei VENERDÌ di
QUARESIMA e durante i riti della Settimana Santa. Al termine dei 28
gradini rivestiti di legno lo sguardo si posa sulla grande
Crocifissione dipinta sul muro del Sancta Sanctorum, l'antica e
leggendaria cappella palatina dei Papi dal IV secolo fino al secolo XIV.
Quella
Scala e quel luogo definito "il più santo del mondo" hanno una storia
che ha attraversato i millenni della vita della Roma cristiana. Nessuna
fonte biblica o patristica fa riferimento alle vicende legate alla
Scala Santa, fa eccezione una tradizione dell'alto medioevo: la prima
fonte storica che accenna ad una "SCALA SANTA" lateranense che fa
risalire al XIII secolo la presenza di SCALE SANCTAE o SCALAE PILATI,
messe in relazione al palazzo di Pilato a Gerusalemme. La Scala Santa
sarebbe quella del Palazzo Pretorio che nel primo Venerdì Santo della
storia, Gesù salì bagnandole con il suo sangue del quale si noterebbero
le tracce nel 2°, 11° e 28° gradino.
L'altro gioiello custodito dai Passionisti è il famoso SANCTA SANCTORUM, cappella privata dei Pontefici, tesoro di arte e scrigno prezioso di reliquie rarissime. Talmente
luogo prestigioso che Sisto V la lasciò intatta perché ritenuta una
replica del Sancta Sanctorum biblico del tempio di Gerusalemme.
Sull'altare l'antica icona Acheropìta
del Salvatore. La liturgia del Venerdì Santo aveva inizio proprio da
questo luogo e la mattina di Pasqua dopo l'adorazione ed il bacio
dell'Acheropita, prendeva il via la solenne processione papale fino
alla basilica di Santa Maria Maggiore. Memore di questo Sisto V vi fece
scrivere NON EST IN TOTO SANCTIOR ORBE LOCUS. Da 150 anni i
Passionisti custodiscono il Santuario della Passione di Gesù più
venerato a Roma. La loro azione non si è limitata alla custodia di
questo luogo santo ma ha percorso strade di un apostolato qualificato
ed incisivo.
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